Bericht Flüchtlingssonntag 2023 Ital. Gemeinde Gisikon

 

Ich bin ein Fremder gewesen und ihr habt mich aufgenommen

Am 18. Juni, anlässlich des Flüchtlingssonntags 2023, hatten wir die Ehre, Yones Mosayeb, einen Flüchtling aus dem Iran, der seit 7 Jahren in der Schweiz lebt, zusammen mit seiner Familie sowie Antonio und Anna Imparato, Mitarbeiter von der MEOS, in unserer Kirchengemeinde in Gisikon zu Gast zu haben. Yones, seit drei Jahren MEOS-Mitarbeiter, erzählte, wie Gott sein Leben durch den Glauben in Jesus verändert hat, nachdem er jahrelang vergeblich nach dem Schöpfer im Islam gesucht hatte. Er wuchs in einer muslimischen Familie auf und wurde als Kind zum Glauben an Allah erzogen – einen Gott, der ihm mit zunehmendem Alter mehr und mehr Angst einflösste, ohne wirklich zu verstehen warum. Da er weder im Koran noch bei den Schriftgelehrten Antworten auf seine vielen Glaubensfragen fand, kam er zum Schluss, dass Gott nicht existiert und die Religionen lediglich ein von Menschen erfundenes Business sind. Es folgten Jahre tiefer Depressionen mit zwei Selbstmordversuchen. Gott hatte aber bereits einen glorreichen Erlösungsplan für sein Leben bereit. Es war zunächst sein Cousin, bei dem er aufgewachsen war, der ihm von Gott erzählte und ihm riet, eine Person zu treffen (einen evangelischen Bruder), der ihm wiederum von einem ganz besonderen "Arzt" erzählte, der ihm helfen könne, die Krankheit seiner Seele zu heilen. Daraufhin wurde er zu Gebetszellen eingeladen, wo er zum ersten Mal die Gegenwart Gottes erlebte und Antworten auf seine Fragen fand. Aufgrund seines neuen Glaubens war er gezwungen, zusammen mit seinem Bruder in die Schweiz zu fliehen, wo er nach einigen Monaten von einem syrischen Freund in eine freichristliche Gemeinde eingeladen wurde. In dieser Gemeinde, die ihn mit Liebe aufnahm (Matthäus 25,36), fand er grossen Segen und Erfüllung für seinen geistlichen Hunger, woraufhin er beschloss, Jesus als seinen persönlichen Erretter anzunehmen. Dank seines Glaubens wurde sein Leben mit Frieden und Hoffnung erfüllt (Jeremias 29,11). Heute dient er Gott in der Markuskirche in Luzern, wo er Afghanen und Iraner unterstützt und begleitet, um denen ein Licht zu sein, die wie er die Entmutigung erlebt haben, aus ihrer Heimat fliehen zu müssen. Nach sieben Jahren Entfernung von seiner Familie, mit der er nur telefonischen Kontakt hatte, schenkte Gott ihm die Gnade, mit seiner Frau und seiner Tochter aus dem Iran wiedervereint zu sein, die nun gemeinsam mit ihm Gott dienen. Zum Abschluss betonte Antonio Imparato, wie wichtig es ist, den Flüchtlingen nicht nur eine Unterkunft zu gewähren, sondern sie auch willkommen zu heissen (3. Mose 19,34). Denn Gott hat auch sie mit Talenten ausgestattet, um seine Pläne zu verwirklichen. Selbst die Bibel und die Geschichte sprechen von fliehenden Völkern! Wir wurden auch dazu ermutigt, individuelle Hilfe zu leisten, da neue Migrationsströme aufgrund von Kriegen, Hungersnöten und Erdbeben, mit denen verschiedene Länder konfrontiert sind, bevorstehen. Wir alle sind aufgerufen, mit Gottesführung eine bessere Zukunft zu geben. 

Bericht: Lucia Martiniello e Marco Scacco 

 

Fui straniero e mi accoglieste

In occasione della domenica mondiale del rifugiato del 18 giugno 2023, presso la nostra comunità a Gisikon, abbiamo avuto il piacere di avere come ospite Yones Mosayeb, rifugiato dall’Iran e da 7 anni in Svizzera, assieme alla sua famiglia come anche i coniugi Antonio e Anna Imparato collaboratori dell’associazione MEOS. Il fratello Yones, da 3 anni collaboratore MEOS, ha condiviso la sua testimonianza personale di come Dio ha trasformato la sua vita attraverso la fede in Gesù, dopo che per molti anni aveva invano cercato il Creatore nell’Islam. Cresciuto in una famiglia mussulmana, da piccolo gli fu inculcato di credere in Allah, un dio che man mano che cresceva gli incuteva sempre più paura senza veramente capirne il perché. Non trovando risposte alle sue tante domande sulla fede né nel Corano e né attraverso i capi religiosi, arrivò alla conclusione che Dio non esistesse e che le religioni siano solamente una invenzione dell’uomo per trarne profitti. Seguirono anni di depressione e due tentativi di suicidio, ma Dio aveva già preparato un piano glorioso di riscatto per la sua vita. Fu prima suo cugino, con cui era cresciuto, a parlargli di Dio e a consigliargli di incontrare una persona (ovvero un fratello evangelico) che a sua volta gli parlò di un “dottore” davvero speciale che poteva aiutarlo a curare il malessere della sua anima. Venne poi invitato a vari incontri di preghiera dove sperimentò per la prima volta la presenza di Dio e potette trovare delle risposte alle sue domande. Costretto a fuggire a causa della sua nuova fede, arrivò in Svizzera assieme al fratello, e dopo alcuni mesi fu invitato da un amico siriano a frequentare una chiesa evangelica. In questa comunità, che lo accolse con amore (Matteo 25:35), trovò grande benedizione e appagamento alla sua fame spirituale, decidendo di accettare Gesù come suo personale Salvatore. Grazie alla sua fede, la sua vita è stata riempita di pace e di speranza (Geremia 29:11) ed oggi serve Dio presso la Markuskirche a Lucerna, dove sostiene e accompagna afghani e iraniani, per essere una luce a chi come lui ha vissuto lo sconforto di dover fuggire dal proprio paese natio. Dopo 7 lunghi anni, lontano dalla famiglia, con cui aveva solo contatto telefonico, il Signore gli ha dato la grazia di ricongiungersi con la moglie e la figlia dall’Iran, che ora servono Dio insieme a lui. Come messaggio conclusivo, il fratello Antonio Imparato ha sottolineato l’importanza non solo di offrire rifugio, ma anche di accogliere chi viene da altri paesi (Levitico 19:34) e di come Dio abbia dotato anche queste anime di talenti per portare a compimento i suoi piani di pace e amore. Ci sono molti pericoli in tutto il mondo dove tantissime persone scappano da un crudele destino. Anche la Bibbia e la storia parlano di popoli in fuga! Siamo inoltre stati incoraggiati ad offrire aiuto anche singolarmente dato che si prospetteranno nuovi flussi migratori causati dalle guerre, carestie e terremoti che vari paesi stanno affrontando e siamo chiamati tutti a dare speranza in un futuro migliore con la guida del nostro Salvatore.

 

Di Lucia Martiniello e Marco Scacco